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.★ EVELYN CASTEL ★ V ANNO ★ LICANTROPO ★ SHEGO ★ SHEETEvelyn ritornò nell'anticamera ed evitò di guardarsi intorno così da non rivedere quella scritta color sangue colare dal muro.
Sinceramente, non si sentiva in vena di festeggiamenti e stare in una stanza con così tante persone l'aveva totalmente drenata di quella poca manciata di energie che aveva. Voleva semplicemente stare sola ma in fondo, lei non era andata a quella serata per divertirsi, lo aveva fatto per ben altro. Ragazzi? disse per attirare la loro attenzione, qualcosa di strano visto che, in quei mesi, parlava quasi raramente. Ho una cosa per voi. Detto ciò, senza nemmeno usare il catalizzatore, con solo il dito indice, fece apparire quattro scatoline gialle legate da un nastro verde. E' un regalo per voi. Mi dispiace per non avervi risposto durante l'estate e per il mio comportamento. Non stava mentendo e per la prima volta stava affrontando due argomenti a cui mai aveva fatto accenno da quando era giunta ad Hogwarts ma in realtà quella era solo la punta dell'iceberg. Lei non era un tipo romantico, non era da lei farsi perdonare con dei regali. Lei parlava a gesti quando non trovava le parole adatte ma in quel modo, era riuscita a scusarsi e proteggerli perché era quello di cui si parlava. Infatti, quando avrebbero aperto la scatolina, avrebbero trovato un anello in argento che, anche se un minimo, li avrebbe protetti da lei. Ci terrei molto se li indossasse sempre. Io ho già indossato il mio. Alzò la mano destra e sotto la tuta si poteva vedere, all'altezza del medio, un piccolo rigonfiamento. Il medesimo anello che aveva regalato loro, con l'unica eccezione che il suo era in oro bianco ma quel dettaglio sarebbe stato difficile da scorgere dato che era sempre coperto dai guanti. La sua attenzione venne catturata dalle luci che iniziarono a diminuire di intensità. Che stava succedendo? Quando vide lanterne a tema Halloween apparire davanti a loro e segnare un percorso, comprese che se lo avesse seguito sarebbe giunta alla festa. Una festa a cui non voleva assolutamente partecipare. Io ritorno al castello. Non me la sento di andare alla festa ma voi divertitevi. Detto ciò, dopo averli salutati con un cenno del capo, uscì dalla casa fatiscente.THE PERSON WITH AN INNOCENT HEART AND AN EVIL MIND IS BEST COMBINATION EVER〘 Yuiccia 〙SPOILER (clicca per visualizzare)Evelyn regala a Dan, Ems, Mars e Zach un anello. -
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Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l’ora giusta?
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THE MANDALORIAN | ??? y. o. | ??? anno | Scheda
Fu il primo dei suoi ad imboccare quel rosso sentiero, a farsi sfiorare dagli spiriti nel buio, lucciole di fuoco intrappolate nelle bocche ghignanti. Non serviva saper intagliare una zucca per poterla apprezzare; passò in mezzo a quella doppia filata come gli eroi tra gli applausi scroscianti. Marciava senza penarsi, senza guardarsi indietro, sporco alle caviglie e ammaccato dagli scatoloni...
Ma cos'altro nascondeva, sotto?
Euforia?
Fierezza?
O solo un enorme senso di vuoto?
Dettagli intrappolati dietro al finto beskar, di cui s'era rivestito per il solito, specioso motivo: non far trapelare niente di nulla. Si sarebbe seduto al primo tavolinetto, arraffando qualche bicchiere di qualcosa: non importava cosa ci fosse dentro. Era tutta scena. Farsi prendere per uno deciso. Uno di quegli animali sociali senza paranoie e senza problemi, che non si fanno scalfire da nessuno e non conoscono limiti.
C'è da brindare, qui
Diede un calcetto ad alcune sedie per farle smuovere.
Dietro la fessura, occhi curiosi si muovevano tra coloro che avessero scelto di avvicinarsi.
Era un invito aperto a quanti di loro c'erano stati e a chiunque fosse passato casualmente di lì.
Il Mandaloriano - nella sua accezione di cover - voleva essere molto diverso dal proprio contenuto.
Siamo una bella squadra
Sembrava il suono di una risata, per quanto ferrosa.SPOILER (clicca per visualizzare)UEUEUE! Le confidenze sono per Testa di Zucca, Mucchio d'ossa eCappuccetto nero ammesso e non concesso che l'abbiano seguito fino al tavolinetto.
Ma valgono chiaramente per CHIUNQUE si trovi in transito e scelga di ingrupparsi.
Sul tavolo ha disposto un numero imprecisato di drink, il contenuto lo potete autodeterminare voi sulla base dell'ambientazione.
Il Mandaloriano ha ancora ben saldo il proprio elmetto sulla testa... per ora. -
.Riassunto Rey rimane estasiata dall'atmosfera di Halloween e camminando per i corridoi si gode tutta l'atmosfera. Entra poi al banchetto e iniziando a mangiare qualcosina interagisce con l'armatura che l'ha colpita particolarmente.
REY SHINY⋆ 11 anni ⋆ Primo anno ⋆ Caotico Malvagio ⋆ Purosangue ⋆La notte di Halloween, la notte più spaventosa dell'anno.
Così almeno dicevano molti, che avevano paura di quelle cose, di cose tenebrose, zucche, fantasmi, scheletri e risatine Malvagie.
Rey però aveva sempre adorato Halloween, la sua atmosfera cupa ed elettrizzante, tutte le persone che improvvisamente diventavano molto, molto più belle.
Infatti era proprio per quella sera che era uscita travestendosi con un vestito a tema inviato per l'occasione qualche giorno prima dalla mamma via gufo.
L'atmosfera quella sera era emozionante, dopo aver ripassato un po' Trasfigurazione, si diresse lungo i corridoi stracolmi di zucche e lanterne. Le luci cupe la estasiavano, il clima di Halloween le dava un misto di adrenalina, estasi e brividi di paura, un mix che la emozionava più di quanto riusciva a capire.
Si godeva ogni singolo attimo, ogni singolo passo fatto tra i corridoi di quella scuola, quella sera, era divino. Inevitabilmente immaginò una situazione, un mondo come quel giorno, tutto buio, colmo di persone vestite in modi volutamente spaventosi, tutti quanti con tonalità tendenti al nero dall'atmosfera lugubre... fondamentalmente tutti quanti rispecchiavano i suoi gusti.
Per un giorno all'anno, il mondo si piegava al suo volere senza che se ne rendevano conto, realizzando uno dei suoi più grandi desideri, un mondo più affine ai suoi gusti.
Halloween nel mondo magico era ancor più bello che nel mondo babbano, usavano la reale magia per fare moltissime cose e Rey si stupiva ogni secondo che passava.
Superati i corridoi, le ragnatele e le candele che assieme a zucche e lanterne contribuivano a quella meravigliosa atmosfera, Rey si trovò davanti ad una porta a vetri.
Rimase fuori ad ammirare per qualche secondo, vedendo tavoli colmi di ogni leccornia che Rey sicuramente avrebbe provato quella sera.
Osservò meglio l'ambientazione, sembrava di essere come all'interno di una serra, e Rey intravide da lontano una piccola area da dove uscivano dei pipistrelli e una figura apparve e scomparve.
Rey aprì quella porta vetrata, incantata da quell'atmosfera favolosa.
"Che meraviglia"
Sussurrò, avvicinandosi al tavolo lentamente, prendendo quello che sembrava un occhio e mangiandolo.
Sapeva di fragola e da dentro l'occhio iniziò a colare della sostanza rossa che sembrava davvero sangue.
Rey si osservò, osservò le mani che sembravano stracolme di sangue dato che si era un poco sporcata.
Era davvero... davvero realistico, e la sensazione che percepiva Rey in quel momento era di estasi, quasi... iperventilazione, per la felicità.
Non riusciva a parlare, era davvero splendido.
Con l'altra mano poi prese dei pop corn che sembravano anch'essi colmi di sangue, rossi, e li mangiò.
Erano davvero buoni, tutto all'interno di quella stanza sembrava essere di base delizioso... o forse era il mood di Rey di quella sera?
Rey ascoltò inoltre la musica, le ricordava qualcosa quella musica... un Horror che aveva visto dai babbani.
Per un attimo si sforzò di capire di che film era, riconoscendo il classico motivetto del film profondo rosso.
Fece un sorriso, notando un po' più in la un'armatura in movimento che Rey poteva giurare di aver sentito ridere, con una risata ferrosa.
Istintivamente si avvicinò a quell'armatura, incantata dalla sua figura così maestosa e ... probabilmente, anche letale.
Non aveva paura, minimamente anzi... ne era affascinata.
"Wow... straordinario il tuo costume"
Commentó con evidente sguardo incantato, colmo di ammirazione, mentre finiva di mangiare l'altra metà dell'occhio ripieno di finto sangue.
« GRIDA IL SUO NOME COME GLI AMANTI GRIDANO IL NOME DI AFRODITE, SCOSSA DA MILLE TREMORI »© psiche
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.Samantha White - Corvonero
Dopo aver trovato le chiavi riuscirono ad aprire le porte ritrovandosi nell’atrio di prima ma questa volta era stato adobbato a tema Halloween compresi i cibi poiché da una parte c’erano i tavoli rotondi con ogni cosa gustosa e spaventosa e c’era anche della musica e nonostante fosse vestita da Enid. Andò a mangiare, perché voleva tenersi per il giorno successivo. Cosi da aver uno spuntino notturno o meglio magari qualcosa da mangiare se il giorno dopo avrebbe avuto qualche lezione di mattina presto. Quindi si avvicinò a quelle cose che sembravano cose spaventose e ne addento una, perché voleva rifoccillarsi un po’ prima di portare i dolcetti ricompensa all’interno del castello.
Poi Samantha/ Enid Sinclair sentì la musica e siccome le piaceva ballare si rivolse a Laury/Mercoledì e le disse io vado a ballare un po’, tu vieni ?
E senza aspettare la risposta Samantha si avviò, quando arrivò in quella sala senti la musica di Thriller e si unì al gruppetto improvvisato e cominciò a ballare quel tipo di ballo assieme a loro, muovendosi a mo' di zombie insomma con il tipico modo di ballare mostruoso.«LA SECONDA FESTA DI SAMANTHA WHITE»SPOILER (clicca per visualizzare)meglio corto che niente no?. -
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Leta Lilly Foreman• 12 anni • Studentessa secondaria • Corvonero • SchedaLa voce della Grifondoro mi fece voltare un'altra volta; era bello che, anche tra studenti che non si conoscevano se non di vista, ci fosse tutto quell'interessarsi l'uno dell'altro. Oh no, io sto bene, nessuna ferita! dissi, in risposta alla sua domanda, percorrendo lo spazio che mi separava dall'uscita, che superai, ritrovandomi nell'anticamera. L'oscurità, in quell'ambiente, la faceva da padrone, ma alcune zucche - messe non a caso a disegnare un preciso percorso - erano state disposte per illuminare quel luogo. Con un punto di domanda grande come quella casa, mi incamminai verso lo stesso e scesi lentamente gli scalini che mi portarono all'interno di una sorta di serra. Qui era finalmente presente un banchetto in puro stile halloween. Mi fiondai a cercare qualcosa di dolce da mettere sotto i denti, quindi afferrai un bicchiere colmo d'acqua con il quale mi dissetai, prima di guardarmi attorno e decidere che fare. Nei pressi delle scale mi sembrò esserci una stanza anticipata da un enorme portone che attirò la mia curiosità, quindi a passo normale, mi diressi in quel punto...Non appena varcai la soglia un urlo raggelante mi arrivò alle orecchie e sussultai, portando le spalle quasi all'altezza dei padiglioni auricolari. Ahhhhh! esclamai nello stesso istante, girandomi per affrontare la fonte di quel forte strillo. Era solo uno scheletro malandato che tornò nell'ombra non appena le mie iridi si posarono su di lui. Continuai ad avanzare, anche perché non c'era nessun tipo di arredamento che potesse essere di mio interesse o attrattiva, sinché non iniziai ad avere difficoltà a camminare: guardai in basso e notai di stare camminando su un tappeto di uova sode, che si spappolavano al mio passaggio, lasciando andare una sostanza simile al sangue, ma più densa e più scura, tendente al viola. Bleah, che schifo! dissi, sollevando il piede che trascinò con sé un filamento di quella sostanza appiccicosa. Passo dopo passo riuscii a superare quello strano pavimento e mi trovai di fronte uno specchio; la cosa strana, però, fu che non rifletteva la mia immagine, ma mostrava la porta dalla quale ero entrata. Non appena vi avvicinai il viso per osservare meglio ciò che vi era riflesso, udii un forte e profondo verso profondo che divenne acuto man mano che si avvicinava, sinché un fottio di pipistrelli non si lanciarono in picchiata sulla mia testa. Ahhh, ahhh! Andate via, andate via! urlai cercando di scacciarli muovendo le braccia avanti e indietro sopra il capo, evitando che le loro zampe non si agganciassero ai miei capelli. Con un balzo, o quasi, andai a scontrarmi con la superficie specchiata e mi trovai al di là dell'ingresso, seduta per terra, con lo sguardo rivolto verso la tavolata imbandita. Non ci torno di sicuro laggiù! pensai divertita ma sinceramente spaventata più dai pipistrelli che dal resto. Finalmente avrei potuto cercare un pezzo di torta alle mele, o meglio, speravo ci fosse anche di quella tra le tante pietanze...Ne avevo ingerito abbastanza nelle stanze stregate di roba salata, no grazie! Così, sollevandomi con calma e ripulendo il mio vestito con le mani, avanzai verso il tavolo, osservandolo con attenzione in cerca del mio dolce preferito..